Trapianto piante da frutto: gli step giusti da seguire

Quando si parla di trapianto di piante da frutto, l’attenzione non è mai troppa. Se da una parte possiamo dire di essere in gamba nel giardinaggio, con le piante che poi avranno uno scopo produttivo è ben diverso, e bisogna far attenzione ad ogni step, fin dall’acquisto. Sono anni, ormai, che mi occupo del mio frutteto, ma soprattutto mi preoccupo di avere piante sane e a proprio agio nel terreno, soprattutto se sono delle new entry. Se avete quindi intenzione di immettere nell’orto delle nuove piante, che vadano ad arricchire il vostro appezzamento, o che vadano a sostituire piante vecchie, sono pronta a darvi qualche consiglio utile. Anche per chi ha il pollice… nero!

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????Step uno: l’acquisto… “giusto”!

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Partiamo dall’inizio: l’acquisto. Potete recarvi nei vivai o in qualsiasi altro posto adibito alla vendita di piante, l’importante è stare attenti al contenitore. Già! La predisposizione di una pianta nell’attecchire bene nella sua nuova dimora dipende dal vaso! Se trovate piante con le radici dentro ai sacchetti di cellofan, evitatele. Prima di tutto, è impossibile innaffiarle per tutto il tempo in cui saranno invendute, e la porzione di terra è molto ridotta, anzi, inesistente. Le radici, poi, sono soffocate dalla plastica, e quindi vi ritroverete già con una pianta sofferente, che potrebbe non sopravvivere una volta piantata. Questi tipi di piante si trovano soprattutto nei supermercati con reparto green (me ce ne sono molte anche nei vivai specializzati), dove tra l’altro il clima non è per nulla consono alla fase di riposo delle piante.

Per farvi un esempio pratico, avete presente quando in primavera si iniziano a trovare in giro le rose? Si presentano come un ramoscello potato e cerato, con le radici inserite in una sacca di plastica. Vale lo stesso ragionamento che si utilizza per le piante da frutto. È un grande no! Ovviamente circolano pareri contrastanti riguardo a questa tipologia di piante vendute con le radici nel sacchetto, ma il mio consiglio è quello di starne alla larga.

Discorso ben diverso quando parliamo di vaso. In quel caso la pianta è stata messa con una buona porzione di terreno nel contenitore, e può essere innaffiata. Il trapianto sarà quindi più soddisfacente e la probabilità che vada a buon fine è molto elevata! Potete inoltre procurarvi le piante anche in un altra maniera. Se per esempio un albero da frutto ha dei “figli” accanto a lui, si possono togliere e trapiantare per far crescere una nuova pianta. Io per esempio ho ricevuto da un amico di famiglia due susine che gli sono nate naturalmente, e dopo un anno dal trapianto sono riuscite a produrre tanti frutti e a ingrandirsi molto!

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????Step due: l’epoca di trapianto

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Normalmente le piante da frutto andrebbero trapiantate in autunno o primavera. Il motivo è che in questo periodo le piante hanno il riposo vegetativo, e non presentano foglie, fiori o frutti. In poche parole, sono spoglie. È impensabile, dunque, piantare una pianta che sia “verde” e con le foglie in piena estate: è poco naturale e morirebbe. Qual è il momento migliore, nell’arco di tempo che vi ho segnalato? Io prediligo i mesi verso la fine dell’inverno, quando il gelo è un ricordo lontano. Mi sento più sicura a piantare una pianta senza pensare che dopo poco andrà subito incontro a freddo, neve e pioggia. Quindi sono più per fine febbraio, inizio marzo, ma non eviterei comunque settembre, se necessario. Anzi, molti sono i trapianti che ho praticato prima dell’inverno!

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????Step tre: la buca

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Fare una buca è abbastanza semplice. Bastano una vanga e buona volontà. Il difficile si presenta già per la scelta del punto adatto. Il duetto perfetto per andare sul sicuro è non stare troppo vicino ad altre piante e avere un buon raggio di metri per svilupparsi, calcolando che una volta grande la pianta non sia poi di ingombro anche per noi e per i lavori che di solito svolgiamo nel terreno. Fatto il buco, vi consiglio di occuparvi della concimazione. Direi che per dare sprint alla nuova pianta un bel po’ di humus naturale sia perfetto. Lo potete produrre voi stessi grazie alle compostiere, che non sono altro che recipienti dove potete buttare piccoli scarti di potature, scarti alimentari e vegetali, eccetera. In alternativa qualsiasi concime va bene, purché sia utile alla pianta!

Fatta la buca delle dimensioni adeguate, è arrivata l’ora di immettere la pianta, che andrà posizionata con cura, e le radici ricoperte per bene. Si partirà poi con un abbondante innaffiatura. E il gioco è fatto!

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Alla prossima!!

Laura Ravarotto

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Parisi Rizzo De Bianchi

Mi chiamo Parisi Rizzo De Bianchi e sono appassionato di scrittura.Ho scritto tutti gli articoli con passione e dedizione.

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