Sedano: trucchi e consigli per coltivarlo nell’orto
Cosa vi viene in mente se vi parlo del sedano? Se devo essere sincera, penso al brodoð¥£. à forse una risposta un po’ strana, ma il sedano è sempre stato in famiglia il starter pack insieme ad altre verdure per fare un buon brodo, sia vegetariano sia con la carne. Se mi impegno un po’ di più, però, mi vengono in mente i gambi di sedano croccanti insieme al formaggio fuso o molle, o ancora i gambi lessati da fare in insalata. Principalmente, sono questi gli impieghi che i miei sedani devono assolvere, anche se probabilmente in giro ci sono tante ricette che meritano!
Ma come ormai saprete, in questi articoli non vi parlo di cucina, ma di come coltivare ciò che mettiamo poi sulla tavola! Conosciutissimo fin dai tempi degli egizi, questo ortaggio dal gusto tenue si è rivelato, nel corso dei millenni, un alimento contro le carestie e dal basso costo, motivo per cui è âfamosoâ per il suo utilizzo durante le guerre o i tempi bui. Bene, ora vediamo però come lo si può coltivare nell’orto, per avere la soddisfazione di coglierlo con le proprie mani e vederlo crescere!
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Si inizia con il trapianto
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Piuttosto che seminarlo, solitamente compro le piantine di sedano e poi le trapiantoð±. Faccio in questo modo perché altrimenti i tempi sarebbero troppo lunghi, e sinceramente la comodità di un trapianto con piantine già selezionate e in salute è sempre tutt’altra cosa, soprattutto con un ortaggio del genere. Il trapianto può essere fatto in due periodi ben delineati: o in primavera, da febbraio ad aprile, o a fine estate/ inizio autunno, e quindi da agosto fino a ottobre. Solitamente li coltivo nel periodo più fresco, perché li utilizzo in cucina soprattutto nei mesi invernali. Quando trapiantate i sedani, lavorate prima bene il terreno e concimatelo, magari con dell’humus naturale se ne avete a disposizione, e poi, tenendo le distanze adeguate, mettete le piantine. Tenete conto che il loro sviluppo è in altezza, piuttosto che in larghezza.
Quando inizieranno a crescere, c’è un bel trucchetto che trovo molto utile da applicare: usate degli elastici e, senza stringere troppo, legate tra loro i gambi lunghi, in modo da tenerli più uniti. Vedrete che le piante cresceranno dritte e in ordine che è una meraviglia! State attenti, però, a non coltivare il sedano nello stesso terreno per più di un anno di fila, eviterete così malattie e problemi.
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L’irrigazione del sedano
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Il sedano è uno di quegli ortaggi che, passatemi il termine, ama sguazzare nell’acquað§. A quanto pare, infatti, una cosa che in pochi sanno è che ha origini palustri, e nasceva proprio come pianta paludosa. Da qui ecco il perché il sedano non vuole un terreno asciutto, ma ben idratato. Un altro motivo per cui io lo coltivo verso gli ultimi mesi dell’anno è anche perché le innaffiature sono di molto ridotte, grazie all’umidità e alle piogge frequenti. In più è meno probabile che venga attaccato da funghi e insetti. Si può addirittura pensare di pacciamare il terreno: basta prendere i teli appositi e poi bucarli in prossimità delle piante. à un ottimo modo (estivo) per non far evaporare l’acqua dal terreno e mantenerlo umido, e sarà utile per evitare le erbacce.
Se invece procedete come me e lasciate il terreno senza pacciamatura, basta attrezzarsi e passare ogni tanto con zappette e rastrelli per togliere di mezzo le infestanti.
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E la raccolta?
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Da fare quando si vede che il sedano è ben sviluppato, con i bracci pieni e imbiancati (per imbiancare vi consiglio una buona rincalzatura, dovrete quasi “seppellire” la pianta, perché altrimenti difficilmente otterrete questo risultato). Non ci si può sbagliare e, anzi, è meglio non tentennare perché più rimane nel terreno quando è maturo e pronto, più si indurisce ed è quindi, poi, meno buono!
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A presto!ð¼
Laura Ravarotto
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