Le patate: coltivarle nell’orto è una buona idea!
Quando si parla di patate mi viene immediatamente l’acquolina in bocca, a voi no? Se si pensa a tutte le preparazioni che si possono fare con questi tuberi, il brontolio di pancia è assicurato! Dalle patatine alle patate al forno, dai purè all’amido e alla fecola: coltivare le patate può essere un salvavita in cucina, e in questo nuovo articolo voglio proprio parlarvi di come si possono coltivare queste piante dai mille usi!
Ma prima una piccola curiosità, che mi aveva colpito molto quando ero piccola e che mi è rimasta impressa in tutti questi anni! Avete presente le patatine, quelle confezionate e salate, pronte per essere addentate? Se esistono, è tutta “colpa” di un cuoco che a metà del 1800, stressato da un cliente che pretendeva patatine sempre più croccanti, tagliò le patate talmente sottili che rivoluzionò il mondo, letteralmente! Dopo averle fritte in olio le servì, e furono ben accette, tanto che anche il resto dei clienti le volle provare! Da quel momento, divennero il suo punto forte, e il resto è storia.
Le patate sono tra le orticole più diffuse al mondo, grazie ai numerosissimi impieghi che hanno nell’alimentazione. Si parla di circa 19 milioni di ettari coltivati a patata, mica poco, se si pensa che questi numeri comprendono praticamente tutto il mondo. Ma vediamo dunque come occuparci di questi tuberi!
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Come si forma il tubero?
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Come sapete, la patata nasce sottoterra, proprio grazie all’apparato radicale della pianta. Le radici si diffondono solo nel primo strato del terreno (circa i primi trenta cm), e quando in superficie manca poco alla fioritura, le radici iniziano ad accumulare negli apici sotterranei delle sostanze amidose, che andranno a formare il tubero che poi verrà raccolto quando la pianta inizierà a ingiallirsi. E’ proprio questo il segno decisivo per farci capire che la crescita dei tuberi è terminata. Per ogni pianta otterrete così 5 o più patate.
Esistono principalmente 4 tipi di patate da coltivare. La scelta, da fare in base all’utilizzo, alle dimensioni volute e ai propri gusti è tra:
- buccia rossa a pasta bianca
- buccia rossa a pasta gialla
- buccia gialla a pasta bianca
- buccia gialla a pasta gialla
Poi ovviamente ci sono anche altri tipi di patate, come ad esempio la varietà nera o viola, molto particolari, ma si parla comunque di una minoranza.
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Esigenze ambientali, trapianto e raccolta
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La pianta di patata è molto pretenziosa in fatto di clima: teme il caldo e vuole il fresco. La sua temperatura ideale è tra i 15 e i 18 gradi, e si pianta normalmente nella seconda decade di marzo (circa 5-8 tuberi al metro quadrato a 8 cm di profondità). È bene fare una rincalzatura quando la pianta raggiunge i 12 cm, che è utile anche contro la peronospora. L’irrigazione deve essere costante. La raccolta dipende dal tipo di varietà piantata, si va da maggio-giugno per le novelle, fino a luglio-agosto-settembre per le altre.
E il frutto? La pianta in sé produce anche un frutto dopo la fioritura: è inutile in agricoltura e immangiabile! Per conservare al meglio i tuberi si deve rimanere su una temperatura di 5-6 gradi, non di meno altrimenti si potrebbe avere una riduzione di amidi, e non di più perché si rischia il germogliamento. Trattandosi di una coltura di rinnovo lascia il terreno in buone condizioni, ma è meglio, per i due anni successivi, non farla ritornare sul stesso appezzamento per evitare patologie.
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Come evitare le avversità
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Bisogna accertarsi di piantare tuberi sani e certificati, l’uso di varietà forti e resistenti, una concimazione adeguata (no a eccessi di azoto), avvalersi delle rotazioni per evitare di coltivare sempre nella stessa zona. Un nemico insettivoro molto comune è la leptinotarsa (la dorifora), che può essere debellata con il Bacillus thuringiensis. Si trovano facilmente in commercio proprio gli insetticidi a base di questo batterio (li trovate anche su amazon!), che è del tutto biologico.
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Perché si dice “patate novelle”?
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A dispetto di quello che si crede, ovvero che le novelle siano le patate appena raccolte, in pratica quelle “fresche” di stagione, in realtà non è così. Sono infatti sì appena raccolte, ma fanno parte delle coltivazioni precoci, e il tubero viene raccolto quando non ha ancora raggiunto la maturazione completa e ha una dimensione più ridotta. La sua caratteristica è l’avere una buccia molto sottile. Queste patate sono chiamate anche “primaticce”, proprio per la fretta in cui vengono messe sul mercato.
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A presto!
Laura Ravarotto
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