L’anguria: una risorsa inesauribile di sorprese!
Settimana scorsa vi ho parlato del melone, mentre oggi vi voglio stuzzicare la curiosità con l’anguria, un altro frutto che troviamo sulle tavole proprio in questo periodo dell’anno e che ci ricorda quanto l’estate sia golosa e colorata! L’anguria, chiamata anche cocomero (che deriva a sua volta dalla parola “cetriolo”), è un frutto, ma anche una falsa bacca, dal momento che deriva dalla trasformazione non solo dell’ovario, ma anche di altre parti del fiore. Incredibile, vero? A parte questa piccola nota botanica, le angurie possono avere forme non solo ovali, ma anche… quadrate!
Tutto merito dell’uomo che, grazie a speciali contenitori, può dare a questo frutto la forma desiderata, allevandolo fin da piccolo dentro alla “figura” selezionata. L’anguria, crescendo, non farà altro che adattarsi all’angusto spazio modificando la sua forma! Apprezzata fin dai tempi antichi, i suoi semi sono stati addirittura ritrovati nelle tombe egizie. Come la polpa, anche i bei semini che molte volte lasciamo nel piatto e poi buttiamo, possono essere consumati come snack dopo una bella tostatura, e sono ottimi per la salute perché contengono tanti sali minerali e vitamina B. Ma come si coltivano questi frutti… enormi?
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Come coltivare l’anguria in modo semplice
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L’anguria più pensante al mondo, di ben 140 kg di peso, è stata proprio coltivata in Italia da una famiglia di Novellara, che ha vinto il Guinness World Record. Noi però ci accontenteremo di coltivare angurie di dimensioni normali, che mantengono la loro dolcezza e sono succose al punto giusto, e soprattutto comode da trasportare! Con le sue grandi foglie e il fusto rampicante che si sviluppa velocemente, questa pianta ha bisogno di spazio, e può essere coltivata sia a terra, facendola quindi crescere in lungo e largo, oppure si può pensare di predisporre delle postazioni per farla salire e arrampicare, ma il metodo più diffuso e utilizzato è il primo, quello a terra.
Il trapianto è da fare verso aprile/inizio maggio, o comunque quando le temperature sono alte. Ne esistono diverse varietà, dalla classica con polpa rossa, a quella a polpa gialla. Meno conosciute sono invece quelle a polpa bianca e a polpa arancione. Il terreno di posa deve essere ricco di nutrienti, e quindi è bene concimare prima della messa a dimora. Queste piante hanno una predisposizione naturale per i terreni acidi, che sono l’ideale per il loro sviluppo.
Per l’anguria si può tener conto di utilizzare la pacciamatura, mettendo quindi dei teli neri appositi a coprire il terreno, bucando solo la parte dove spunterà la pianta. In questo modo si evitano le malerbe e il terreno è meno predisposto alla perdita dei nutrienti. Le innaffiature devono essere abbondanti quando il terreno è secco, e quando i frutti hanno raggiunto la loro grandezza massimale, è bene girarli con delicatezza da una parte a dall’altra per far prendere il sole a tutti i lati.
Per capire quando raccogliere il frutto, ci sono tanti trucchetti utili, che potete vedere nell’immagine sotto, molto esaustiva sull’argomento. Controllate attentamente le vostre angurie e confrontatele con lo schema: semplicissimo!
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Le bucce dell’anguria e i loro molteplici usi
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C’è un mondo dietro all’anguria, che da semplice frutto sa trasformarsi in una risorsa inesauribile di sorprese. La buccia dell’anguria, per l’appunto, può essere sia riutilizzata in cucina, sia usata in cosmesi. Ma come? Siamo abituati a eliminare tutto ciò che resta dopo aver assaporato il frutto, e se prima vi ho parlato delle proprietà dei semi, da non buttare, adesso è l’ora di farvi conoscere i segreti della buccia. Con essa, infatti, è possibile fare sfiziose marmellate (in internet si possono trovare tantissime ricette a proposito!), utili anche per il grande slancio in termini di benefici che dona!
La buccia è infatti un ricettacolo di sostanze utilissime per chi pratica tanto sport (cibo per i muscoli!) ed è ricca di fibre e vitamine (A, C e B6) e ha proprietà anticancro e regola la pressione sanguigna. Con la buccia si possono preparare anche mostarde, o utilizzare questi “scarti” e metterli sotto aceto. O ancora, togliendo la parte verde, la parte bianca può essere fatta a cubetti e aggiunta alle vostre insalate per arricchirle. Nell’ambito della pelle, invece, la buccia può essere strofinata sul viso per aiutarlo contro le impurità e rinfrescarlo, oppure se ne può estrarre il succo e usarlo come tonico!
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Alla prossima, vi aspetto!
Laura Ravarotto
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