Lamponi e more: frutti di bosco semplici da coltivare!
I frutti di bosco freschi sono una prelibatezza che non capita tutti i giorni di assaggiare, ma si può rimediare con la coltivazione di qualche pianta nel proprio orto o giardino! Non sono per nulla piante impegnative, a meno che non abbiate paura di pungervi un po’! A questo si rimedia con dei bei guanti, ma il punto focale è proprio l’adattabilità di queste piante, e in particolare dei lamponi e delle more, che sono famosi per il loro sviluppo abbondante. A questo punto, però, ci si pone la tipica domanda: ma questi due frutti non sono uguali? Devo ammette che spesso confondo anche io i lamponi con le more, più che altro perché non ricordo mai qual è l’uno e l’altra, essendo così simili, quindi è giunta l’ora di fare un attimo di chiarezza, per capire bene cosa coltivare e che caratteristiche hanno.
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Una questione di… colore!
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Non solo colore, ma anche consistenza. Se i lamponi sono tipicamente rossi o neri, le more sono invece nere, e perdono la loro gradazione rossa una volta mature. Già da questa mezza frase potete capire la confusione che questi frutti creano, ma ci viene in aiuto la natura: infatti i lamponi, quando si raccolgono, in teoria perdono il ricettacolo, ovvero la parte bianca che fa da “ingombro” all’interno del piccolo frutto, che rimane attaccato alla pianta.
Ho detto in teoria, perché capita a volte che questo non si stacchi. Io tendo a raccogliere i lamponi quando sono ancora sodi, perché si consumano in fretta e se sono morbidi e ben maturi è facile che si spappolino prima ancora di entrare nello stomaco, quindi spesso il ricettacolo è ancora presente all’interno del frutto. Non sarà quindi facile distinguere un lampone nero da una mora, ma la differenza è davvero minima, dal momento che come gusto e aspetto sono quasi identici, cambia solamente la parte interna.
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Come coltivare more e lamponi
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Sono piante perfette da porre accanto ai muri, motivo per cui sono poco impegnative dal punto di vista dello spazio. Possono infatti trasformarsi anche in una bella siepe colorata, l’importante è che abbiano il sostegno adatto per non finire a terra. Non basta, infatti, solo una parete a sorreggerle, ma dovrete aiutarle con una struttura costruita ad hoc che le agevoli nel prendere forma e sorreggersi. Sono indispensabili i legacci per aiutarvi a tenerle ferme e in posizione, altrimenti vi ritroverete con tutti i rametti a terra. Una volta piantate, non è raro che si sviluppino anche delle nuove piantine dalla pianta madre e, anzi, questi tipi di pianta si moltiplicano anche quando la punta di un ramo finisce a terra: formerà prestissimo delle radici, e vi basterà separarlo dal resto tagliandolo a piacimento all’altezza voluta e trapiantandolo in un altro punto.
Sono quindi semplicissime da riprodurre, da una sola pianta vi ritroverete ben presto con un bel rovo produttivo che non vi lascerà a bocca asciutta. In inverno queste piante si riducono a rametti secchi e disordinati, dall’aspetto poco pretenzioso, ma appena arriva la primavera iniziano a risvegliarsi: è il momento di potarli, per evitare che si ingigantiscano a dismisura producendo meno. Ad aprile mettete del concime sotterrandolo vicino alle radici, e verso metà maggio, dopo la fioritura, vedrete i frutti rossi o neri a seconda della pianta che avete scelto. E le innaffiature? Non necessitano di grandi quantità di acqua, e le innaffiature possono essere fatte anche sporadicamente, quando il terreno è veramente secco, perché per il resto vanno benissimo le piogge tipiche primaverili!
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Visto come è semplice prendersi cura di more e lamponi?
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Alla prossima,
Laura Ravarotto
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