Ifantria: come liberarsi delle ragnatele sulle piante
Vi è mai capitato di osservare sulle vostre piante da frutto delle ragnatele fitte? Quando si parla di questo problema, la protagonista è l’ifantria, una larva che, prima di trasformarsi in farfalla, depreda le piante di foglie e rami, costruendovi attorno delle ragnatele in grado di rovinare irrimediabilmente la parte colpita. Se alcune piante ne sono immuni, come i fichi, che hanno una resistenza incredibile, avere l’ifantria in un frutteto è un bel dramma. Come fare per eliminarla? Dato che anche le mie piante, in estate, non ne sono immuni, vi rivelo ciò che faccio per cercare di fermare il fenomeno delle “gattagnole”, termine con cui ho sempre chiamato questi mostriciattoli mangiatutto!
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Come individuare i rami attaccati dalle ragnatele
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Il primissimo step è il riconoscimento del problema: molte volte queste ragnatele si formano in alto, verso gli ultimi rami, e ci si accorge spesso troppo tardi del danno, o comunque quando gran parte della chioma è compromessa. Una caratteristica importante di queste ragnatele, è che si estendono a dismisura: una volta che avviene l’attacco, la velocità con cui si propaga, anche da pianta a pianta, è impressionante e deleterio. Quindi, la regola numero uno è prestare un’accurata attenzione alle piante. Siamo infatti tutti abituati dal fatto che solo i ragni creano le ragnatele, e invece non è proprio così, e l’ifantria ne è un esempio.
Queste farfalle, che hanno dimensioni molto piccole da adulte e un corpo tozzo, quasi simile a quello delle falene, sono bianche con dei puntini neri nei soggetti maschili e semplicemente bianche in quelli femminili. E sono queste ultime a scegliere il luogo più adatto per deporre le uova, ovvero il dorso delle foglie. Una volta nate le larve, all’incirca dopo un paio di settimane, iniziano a tessere il loro stesso nido, formando la ragnatela viscosa che va a inglobare foglie e germogli e che indica la loro presenza. Lo scopo è la creazione di un riparo in cui poter mangiare tutto ciò che vi è rinchiuso. Luglio e agosto sono i mesi in cui è più probabile imbattersi in questo fenomeno, ma in questo caso stiamo già parlano della seconda generazione, perché i primi attacchi, se presenti, si possono presentare anche ad aprile, ad inizio ciclo riproduttivo.
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Come combatte l’ifantria
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Se ad essere colpito è solo un ramo, e qualora sia possibile, una soluzione è la potatura dello stesso. Ovviamente questo metodo va a discrezione: a volte lo pratico anche io, pestando poi con vigore il ramo staccato, e allontanandolo dalle altre piante. È naturale, però, che in caso di un infestazione più grande non è possibile tagliare rami su rami, anche perché non solo si rischia di fare più danni del dovuto, ma anche perché andremo a intaccare la forma della pianta.
Un trattamento molto efficace che invece va a colpire in modo efficace l’ifantria senza stressare la pianta, è l’apposito insetticida, pensato proprio per combattere le larve dei lepidotteri. È importante sapere, infatti, che le farfalle fanno parte dell’ordine dei lepidotteri, un’informazione utile per poter leggere in modo preciso le etichette dei prodotti da distribuire e capire quale fa al caso nostro. Detto questo, normalmente, mi affido al Decis 15 EW della Bayer Garden: basta preparare il composto come da istruzioni, e spruzzarlo sopra alle ragnatele. In pochi minuti si assisterà a un vero e proprio cambiamento, e le larve inizieranno a non muoversi più, suggellando la parola fine all’attacco.
Si tratta di una vittoria momentanea, perché queste farfalle possono tornare a deporre le loro uova ancora, finché vi è in atto il periodo riproduttivo, magari prendendo in bersaglio un’altra pianta, ma almeno ora sapete come combatterle! In verità, per eliminare questi lepidotteri, si possono utilizzare anche metodi naturali, come l’uso di insetti utili, da distribuire vicino ai nidi in modo che si nutrano delle larve. Non è una cosa da tutti i giorni, certo, ma se ne avete la possibilità (magari comprando negli appositi negozi, anche online, gli insetti) è un’alternativa allettante!
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A presto,
Laura Ravarotto
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