I cetrioli, ortaggi freschi e facili da coltivare
Siamo abituati a vedere nei film e nelle serie tv le fettine di cetriolo sugli occhi, utilizzate in modo originale come maschera di bellezza, e questa immagine è diventata un cult nella fantasia di ognuno di noi, ma non in modo errato. Oltre a essere un ortaggio, infatti, il cetriolo è una manna dal cielo per la pelle, e allieva rossori e gonfiori, diminuendo per esempio le borse sotto agli occhi. È utilizzatissimo quindi non solo in cucina, ma anche nell’estetica, ed è davvero facile trovare creme idratanti a base proprio di cetrioli.
Queste sue qualità curative, però, non sono figlie della modernità, perché già nel 500 la polpa e il succo del cetriolo era utilizzata per idratare la pelle e combattere le scottature, mentre molto prima c’era chi ne era così ossessionato, come l’imperatore Tiberio Giulio Cesare Augusto, che pretendeva di mangiare questi frutti durante tutto l’arco dell’anno, incoraggiandone la coltivazione in serra. Dopo questa scorpacciata di curiosità, però, è ora di capire come coltivare queste piante!
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Caratteristiche della pianta
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I cetrioli sono conosciuti anche con altri nomi, e in famiglia li abbiamo sempre chiamati “cocomerini”. Informandomi un po’ in giro ho scoperto che questo termine non è in uso solo in Lombardia, ma anche in Piemonte e in Liguria, e prende ispirazione dal nome scientifico della pianta, Cucumis sativus. Detto questo, le piante di cetrioli sono rampicanti, e amano aggrovigliarsi ai sostegni, ed è quindi buona norma costruire una struttura per permetter loro di alzarsi dal terreno. In alternativa, però, si possono coltivare anche in modo strisciante, e quindi lasciandole prive di appoggio: la raccolta sarà più difficoltosa e avrete meno spazio di coltivazione.
La pianta presenta fiori gialli e unisessuali, quindi divisi in maschi, che fioriscono a gruppetti, e femmine, di solito solitarie o in coppia e ben riconoscibili. Una volta avvenuta l’impollinazione, si formerà poi il frutto, che viene consumato come una verdura e fatto in insalata, di solito crudo. Non tutti lo sanno, ma i cetrioli sono costituiti dal 95 % di acqua, motivo per cui risultano al palato molto rinfrescanti, elevandoli fra gli ortaggi con il maggior contenuto di acqua, oltre che essere contributivi alla protezione degli occhi grazie agli antiossidanti presenti.
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Come coltivare i cetrioli
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Solitamente, queste piante non necessitano di grandi cure, e una volta trapiantate in un luogo luminoso e soleggiato, se la cavano molto bene da sole. Di solito, come per tutti gli ortaggi e le verdure, metto un po’ di concime al momento della messa a dimora, le innaffio quando il terreno è secco e aiuto i loro bracci ad attaccarsi con cura ai sostegni. I cetrioli inizieranno poi a spuntare verso la prima metà di giugno, e le piante sono delle vere miniere produttrici, dato che continuano imperterrite a fare frutti fino alla fine dell’estate.
Fate attenzione a non farli crescere troppo, e raccogliete i cetrioli quando hanno una dimensione accettabile, sui venti centimetri (o anche meno), altrimenti il gusto potrebbe risentirne, tanto che la polpa saprà di amaro. Per scegliere la qualità giusta da coltivare basta farsi la domanda: come voglio utilizzare i cetrioli? Per l’insalata (o per la famosissima salsa tzatziki), infatti, si andrà ad optare per le piante che producono frutti grandi, per l’uso in sottolio, invece, la varietà più piccola, i cosiddetti cetriolini.
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Le avversità
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Come far sopravvivere la pianta alle malattie? La domanda non è facile, ma se tutto va bene, è difficile che i cetrioli vadano incontro a delle avversità. Nel caso, però, sono sensibili all’oidio, riconoscibile dalle macchie bianche sulle foglie (è chiamato infatti anche “mal bianco”) e si combatte con gli appositi fungicidi, meglio se bio, oppure si possono utilizzare rimedi del tutto naturali come una soluzione che vede un cucchiaio di aceto e uno di bicarbonato per un litro di acqua, da distribuire nelle ore fresche della giornata, per evitare bruciature. Un altro problema sono la peronospora, con macchie gialle sulle foglie, da contrastare con il rame, e la muffa grigia, che causa ammuffimenti e da combattere anche lei con l’aiuto del rame (ad esempio grazie alla poltiglia bordolese).
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A presto,
Laura Ravarotto
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