Colla nelle piante: riconoscere la gommosi per liberarsene
Se vi parlo della “colla”, cosa vi viene in mente? Beh, trovandovi in un blog di agricoltura, è logico che non mi riferisco ai tubetti da bricolage, ma a quella che effettivamente è una problematica che spesso colpisce le piante. Forse la conoscete anche con un altro nome, “la gommosi”, ma nella mia zona si fa riferimento a questa problematica soprannominandola appunto colla. Generalmente non è un buon segno la presenza di questa malattia, perché c’è chiaramente qualcosa che non va nella pianta, e il tronco chiede aiuto. Ma come si presenta? Riconoscere la colla è davvero semplice, anche perché è inconfondibile: sono quelle fuoriuscite gommose che sembrano miele, attaccate ai tronchi e ai rami, dalla consistenza abbastanza solida quando c’è il sole, e umidiccia e appiccicosa quando c’è umidità o ha piovuto di recente.
A primo impatto non sembra nulla di grave, anzi, perché avendo un aspetto piacevole (sembra proprio ambra, e a volte gli insetti si incastrano dentro, tanto che sembrano dei reperti preistorici!) non riesce a spaventare abbastanza, e invece è bene sconfiggerla. Come fare?
Purtroppo alcune delle mie piante da frutto conoscono molto bene la gommosi. Se devo fare una diagnostica ben precisa, quelle più colpite sono le piante vecchie, quelle nate spontaneamente (ma che producono bene) e quelle un po’ più problematiche, come i peschi e gli albicocchi, solitamente sensibilissimi praticamente a tutto! Per individuare la colla bisogna aguzzare la vista e controllare il tronco e i rami: molte volte la pianta non da segni di stress, almeno non inizialmente, quindi non è facile rendersi conto del problema.
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Quali sono le principali conseguenze della gommosi?
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Sicuramente l’indebolimento della pianta, che si vede oltraggiata da questi funghi (sono il Corineo e la Monilia) che attaccandola azionano in lei un allarme, ovvero la fuoriuscita della colla gelatinosa. Quindi, per intenderci, i funghi non creano la gommosi, ma la azionano indirettamente, e infatti non è altro che una conseguenza del loro attacco, una specie di avvertimento che la pianta fa per indicare che è sotto attacco. Il Corineo è un fungo che si riconosce perché crea nelle foglie delle macchie arrossate che poi lasceranno dei buchi. Anche i frutti presenteranno le macchie e addirittura si manifesterà l’uscita di materiale ambrato dalla buccia. La Monilia è invece un fungo che crea marciumi nei frutti, facendoli ammuffire, e può colpire anche i fiori, azzerando, o quasi, la produzione.
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Come intervenire?
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Per prima cosa, posso svelarvi un trucco che mi aiuta molto a contrastare la colla. Non è infallibile, e se lo farete non significa che debellerete per sempre la gommosi, ma per lo meno le piante avranno quella protezione in più che non fa mai male. Sto parlando della calce sui tronchi, e senza dilungarmi molto, dato che ve ne avevo già parlato in un precedente articolo (che trovate qui: La calce sui tronchi: tutti i vantaggi!) serve per proteggere i tronchi dagli attacchi di insetti e funghi. Va fatta in primavera, prima della schiusa dei fiori, e naturalmente piano piano si dilaverà con le piogge, ma nel mentre sarà una difesa quasi inespugnabile, fino al prossimo ciclo di calce.
Si possono poi effettuare dei trattamenti al rame o specifici trattamenti per i funghi (da aggiungere anche alla calce). La cosa più importante è riconoscere il problema (in molti lo ignorano) e risolverlo nel più breve tempo possibile, utilizzando i prodotti adatti!
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Alla prossima,
Laura Ravarotto
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